
La candeggina è un prodotto comunemente utilizzato nelle pulizie domestiche per la sua potente azione disinfettante e sbiancante. Tuttavia, negli ultimi anni si è diffusa l’abitudine di impiegare la candeggina anche come diserbante fai-da-te nei giardini e negli spazi esterni delle abitazioni. Ma è davvero una soluzione efficace e sicura? In questo articolo analizzeremo tutto ciò che devi sapere sull’uso della candeggina come diserbante, valutando pro, contro, alternative e precauzioni da adottare.
Cos’è la candeggina e come agisce sulle piante
La candeggina è una soluzione a base di ipoclorito di sodio, una sostanza chimica molto potente che viene utilizzata principalmente per disinfettare, sbiancare e rimuovere macchie ostinate. Quando viene applicata sulle piante, la candeggina agisce distruggendo le cellule vegetali, provocando la morte della pianta stessa. Questo avviene perché l’ipoclorito di sodio rompe le membrane cellulari, danneggia i tessuti e impedisce alla pianta di svolgere le sue funzioni vitali.

L’effetto della candeggina sulle erbacce è generalmente rapido e visibile: nel giro di poche ore o giorni, le foglie e i fusti colpiti ingialliscono, si seccano e muoiono. Tuttavia, la candeggina non agisce selettivamente: qualsiasi pianta venga a contatto con questa sostanza rischia di subire danni irreversibili, comprese le piante ornamentali o da orto presenti nelle vicinanze.
È importante sottolineare che la candeggina non è stata progettata né testata per l’uso come diserbante. Il suo impiego in giardino, quindi, rappresenta un utilizzo improprio che può avere conseguenze anche sull’ambiente e sulla salute.
Vantaggi e svantaggi dell’uso della candeggina come diserbante
Uno dei motivi per cui alcune persone scelgono di usare la candeggina come diserbante è la sua efficacia immediata contro le erbacce più resistenti. Rispetto ai metodi manuali, come l’estirpazione a mano, la candeggina permette di eliminare rapidamente le infestanti da vialetti, marciapiedi, cortili e altre superfici dure dove spesso le erbacce crescono tra le fessure.

Tuttavia, i rischi e gli svantaggi sono numerosi. Innanzitutto, la candeggina è altamente tossica per le piante e può contaminare il terreno, rendendolo inadatto alla crescita di altre specie per un certo periodo. Inoltre, l’uso eccessivo di candeggina può danneggiare la microfauna del suolo, alterando l’equilibrio dell’ecosistema locale.
Un altro svantaggio è rappresentato dal rischio per la salute umana e animale. I vapori di candeggina sono irritanti per le vie respiratorie, e il contatto diretto con la pelle può causare ustioni o reazioni allergiche. Se la candeggina viene utilizzata in aree frequentate da bambini o animali domestici, aumenta il pericolo di esposizione accidentale.
Impatto ambientale e rischi per la salute
L’uso della candeggina come diserbante comporta un impatto ambientale significativo. L’ipoclorito di sodio, una volta disperso nell’ambiente, può infiltrarsi nel terreno e raggiungere le falde acquifere, contaminando le riserve d’acqua potabile. Inoltre, la candeggina può reagire con altre sostanze presenti nel suolo, generando composti tossici e persistenti, come i trialometani, che rappresentano un rischio per la salute pubblica e per la fauna selvatica.

Dal punto di vista della salute, la candeggina è una sostanza corrosiva che deve essere maneggiata con estrema cautela. L’inalazione dei vapori può causare irritazione agli occhi, al naso, alla gola e ai polmoni, mentre il contatto diretto può provocare lesioni cutanee. In caso di ingestione accidentale, la candeggina può essere letale sia per l’uomo che per gli animali domestici.
Per questi motivi, le principali organizzazioni ambientali e di tutela della salute sconsigliano vivamente l’uso della candeggina come diserbante, soprattutto in ambito domestico. Esistono alternative più sicure ed ecologiche per il controllo delle erbacce, che vedremo nel prossimo paragrafo.
Alternative ecologiche e consigli utili
Se desideri eliminare le erbacce dal tuo giardino o dagli spazi esterni della casa senza ricorrere a sostanze chimiche pericolose come la candeggina, puoi optare per metodi naturali e sostenibili. Una delle soluzioni più semplici è l’estirpazione manuale, magari aiutandosi con attrezzi specifici per rimuovere anche le radici e prevenire la ricrescita.

Un’alternativa efficace è l’uso dell’acqua bollente: versata direttamente sulle erbacce, ne provoca la morte in modo rapido e senza lasciare residui tossici. Anche l’aceto bianco, grazie alla sua acidità, può essere utilizzato come diserbante naturale, soprattutto sulle superfici dure. Tuttavia, va applicato con attenzione per evitare di danneggiare le piante desiderate.
Infine, la pacciamatura (copertura del terreno con materiali organici o tessuti specifici) è un ottimo metodo preventivo per limitare la crescita delle erbacce, mantenendo al tempo stesso l’umidità del suolo e migliorando la fertilità. In ogni caso, prima di intervenire, valuta sempre l’impatto delle tue azioni sull’ambiente e scegli soluzioni che rispettino la salute di chi vive in casa e la biodiversità del tuo giardino.